NAVIGAZIONE SATELLITARE E DINTORNI

                             

venerdì 28 dicembre 2012

Microsoft CO-GPS

Recentemente ha guadagnato le luci della ribalta una tecnica per il posizionamento denominata CO-GPS dove "CO" sta per Cloud-Offloaded. La tecnica, dei laboratori di ricerca Microsoft, promette di ridurre drasticamente i consumi il posizionamento arrivando a consumare cosi' poco da poter tracciare il device per 1,5 anni con due semplice batterie AA.
A prima vista sembrerebbe un risultato eccezionale, motivando cosi' il grande clamore che si e' scatenato in rete a proposito del CO-GPS (qualche esempio di articoli presi un po' a caso: Tomshw.it, webnews , pianetatech.it).

Cerchiamo di vedere piu' in dettaglio in cosa consiste questo CO-GPS e quanto sia il risparmio energetico effettiva comparato a un normale GPS.
Non mi addentrero' in tecnicismi approfonditi, per non complicare troppo la lettura, ma mi limitero' a dettagliare meglio il funzionamento della tecnica e delle sue condizioni di utilizzo fondamentali per capirne le caratteristiche e quali siano effettivamente i consumi comparati (i calcoli saranno ridotti allo stretto necessario).

L'articolo, dove e' spiegata in dettaglio la tecnica, si trova a questo indirizzo:
http://research.microsoft.com/apps/pubs/default.aspx?id=172624





Facciamo un brevissimo riassunto di come funziona il GPS e di come funziona il CO-GPS per capire meglio.

GPS - Sappiamo che il ricevitore deve ricevere segnale di piu' satelliti per calcolare la posizione e di ciascun satellite deve anche scaricare le effemeridi. Assumendo che il ricevitore sia stato appena acceso e non abbia effemeridi recenti, ci vorranno circa 30 secondi per avere il primo calcolo valido della posizione (con consumi notevoli).

CO-GPS - Questa tecnica non calcola la posizione a bordo del device, ma si limita a registrare piccole quantita' di dati che vengono analizzati attraverso il Cloud. In questo modo, si evita di dover effettuare tracking dei satelliti e grandi quantita' di calcoli per determinare la posizione.

Vediamo un po' piu' in dettaglio il confronto tra CO-GPS e GPS, considerando in particolare come e' stata fatta la comparazione dei consumi di cui si asserisce essere solo lo 0.04% rispetto alle normali soluzioni GPS.

L'introduzione dell'articolo indica i consumi di un GPS un ricevitore che al giorno d'oggi possiamo considerare antiquato: 460mW! I moderni ricevitore GPS consumano a 1Hz meno di 1/10 (es: u-blox NEO6 consuma solo 22mW con fix rate di 1Hz). Anche senza prendere come riferimento il u-blox, vediamo come i 460mW indicati non siano esattamente in linea con i consumi dei moderni ricevitori.

CO-GPS paragona il consumo del primo fix GPS a tutti i successivi. Considerando lo scenario «GPS sempre acceso» sappiamo pero' che una volta che le effemeridi sono state scaricate, il fix successivo richiedera' molto meno energia del primo. Potremmo quindi approssimare l'energia dei fix successivi a 1/30; in realta' i fix successivi sono ancora meno dispendiosi perche' durante la fase di start il ricevitore necessita di molta energia per fare la ricerca dei segnali dei satelliti, ma ne necessita di molta meno per fare tracking sui segnali stessi una volta che sono stati acquisiti.
(Sarebbe da considerare inoltre che usando opportune tecniche di A-GPS online e offline, e' possibile ridurre comunque il tempo del primo fix e quindi i relativi consumi)

Rifacciamo i calcoli. CO-GPS dichiara 0.497 mJ per 2ms di segnale (per avere accuratezza di 35m, servono 10ms quindi approssimiamo a 2,5mJ).
Consideriamo un moderno ricevitore che consuma circa 40mJ per lavorare a 1 fix al secondo, CO-GPS consuma il 6% rispetto al GPS. Sicuramente interessante, ma un po' lontano da quello 0.04% indicato genericamente in certi articoli.

Considerando invece il caso Cold start, un normale ricevitore GPS impiega 30 in autonomia e 6 secondi con assitenza consumando quindi rispettivamente 1,2J e 240mJ. Abbiamo quindi un consumo per CO-GPS che varia da 0.2% a 1.2% rispetto a GPS. Indubbiamente molto interessante, ma non si tratta del caso generale di 1 fix al secondo.

Lo 0.04% si ottiene solo nel caso in cui il GPS effettui un cold start autonomo, impiegando circa 30 secondi e che si utilizzi CO-GPS con soli 2ms di dati (con impatti negativi sull'accuratezza della localizzazione).
Lo 0.04% di energia confrontato al GPS che ha generato molto hype si riferisce quindi a uno scenario molto particolare e non usuale, se consideriamo che le tecniche di assistenza al GPS sono molto ormai diffuse ed efficienti e che nello scenario di un 1 fix al secondo i consumi totali del GPS sono molto minori del caso di singolo fix da Cold start.

Consideriamo un'altra cosa molto importante: i calcoli relativi all'energia utilizzata dal CO-GPS non considerano l'energia necessaria al trasferimento di tali dati attraverso il cloud, ma solo l'energia necessaria all'immagazzinamento dei dati che saranno poi processati.
Se dovessimo quindi tenere conto dei consumi dovuti al trasferimento, ovviamente questa proporzione varierebbe ancora e il vantaggio del CO-GPS rispetto al GPS tradizionale si ridurrebbe ulteriormente, in particolare per il caso di fix rate di 1Hz.

Dall'articolo originale si puo' vedere come si possa bilanciare l'accuratezza del calcolo della posizione con la quantita' di dati da immagazzinare. Per una accuratezza di 35 metri, servono circa 40Kbytes di dati (equivalenti a 10ms di dati grezzi di cui sopra).

Facciamo un rapido calcolo e vediamo cosa significhino i 18mesi di tracking.
365 giorno l'anno per 1,5 anni sono: 547,5 giorni, equivalenti a 47.304.000 di secondi.  (547,5 * 24 * 3600)
Siccome sono necessari 40 Kbytes per ciscuna posizione, avere una posizione al secondo per 1,5 anni significa immagazzinare quasi 2 Terabyte di dati.
Ovviamente possiamo pensare di trasferire e calcolare attraverso il Cloud dati un po' alla volta, ma ricordiamoci che i consumi del CO-GPS sono calcolati senza contare l'energia necessaria a trasferire i dati al Could (e sappiamo bene quanto usare la rete dati consumi la batteria...)

La tecnica proposta da Microsoft e' comunque molto interessante, perche' propone varie tecniche per determinare la posizione basandosi su piccole osservazioni del segnale GPS ed e' ottimale per realizzare dei dispositivi di tracciamento a consumi ridottissimi (alimentabili ad esempio da piccole celle solari) con buona accuratezze , ma al momento non e' molto adeguata in altri ambiti. Un esempio e' proprio il tracciamento di animali selvatici, a cui la tecnica e' particolarmente adatta (e il nome CLEO del ricevitore CO-GPS ne indica l'affinita: Cultivating the Long tail in Environmental Observations)
In altri casi, come la navigazione con mappe, la tecnica non porterebbe gli stessi benefici (e introdurrebbe alcuni problemi, come per esempio la latenza dovuta al cloud).


Nota: ho volutamente approssimato vari calcoli e condizioni per evitare di complicare troppo la lettura, ma sono ben felice di approfondire se necessario. Usate i commenti per domande e approfondimenti.
Per maggiori dettagli sulle varie tecniche di A-GPS potete invece consultare un precedente articolo: GPS Assistito (Assisted GPS)

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lunedì 3 dicembre 2012

Rasperry Pi in versione A finalmente!

Finalmente arrivera' presto anche la Versione A del Raspberry Pi.
Le differenze principali rispetto alla versione B attualmente in commercio sono:
 - 256 Mbytes di RAM invece di 512
 - Una solo porta USB invece di 2
 - Assenza della porta Ethernet

Anche sono cambiamente limitanti in certe applicazioni, la Versione A ha pero' il vantaggio di consumare molto meno! Da alcuni test il consumo si e' ridotto a meno di un terzo. Si potranno quindi usare senza timore alimentatori da 500mA e si potra' connettere direttamente il Raspberry ad altri dispositivi che non sarebbero invece in grado di garantire i 700mA necessari per il model B. L'accesso alla rete sara' comunque garantito attraverso chiavette WiFi e adattatori USB-Ethernet. Quindi, se volete usarlo come MediaCenter con OpenELEC-XBMC e simili.
Non meno importante e' il prezzo che scende da 35 a 25$ dollari; si dovrebbe trovare presto a 20 Euro circa!

Modello A, foto dal sito ufficiale

Link all'articolo originale (in inglese): http://www.raspberrypi.org/archives/2615



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venerdì 23 novembre 2012

Misteriosa Sandy Island

In questi giorni sono state pubblicate molte notizie riguardo Sandy Island, misteriosa isola presente su Google Maps, che però sarebbe inesistente.
Nessun articolo riporta però la posizione!
Ecco quindi le coodinate:  Latitudine -19.192953 , Longitudine 159.94444

Curiosa l'immagine satellitare: c'è l'indicazione dell'isola, ma la foto sembra essere stata ritoccata e vi appare un "buco" dove c'è il profilo dell'isola.


Visualizzazione ingrandita della mappa
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martedì 20 novembre 2012

Nokia Here confrontato con Google Maps

Dopo le polemiche seguite all'abbandono da parte di Apple delle mappe di Google (con tutti i problemi che ci sono stati), l'annuncio di Nokia di offrire un servizio di mappe multipiattaforma gratuito ha fatto decisamente notizia.
Da molto tempo Nokia è attiva nella gestione in proprio di mappe, in particolare da quando, nel 2007, acquisì Navteq (uno dei principali provider di cartografia digitale insieme a Teleatlas).

Sicuramente il termine di paragone per questo tipo di servizio resta Google Maps.
Ho provato a fare un veloce confronto delle mappe di Here e Google Maps, di cui di seguito sono presentati i risultati.

Possiamo vedere nel confronto tra le mappe della zona di Torino, nei dintorni dell'uscita della tangenziale di Stupinigi, che le mappe di Here mancano di molti dettagli presenti invece in Google Maps.
(da notare inoltre come la visualizzazione ibrida Satellite/Strade sia più chiara in Google Maps, mentre in Here la rete stradale è difficilmente leggibile in modalità ibrida).

Torino, Stupigini. Confronto tra Google Maps(sotto) e Nokia Here(sopra). (Click per ingrandire)
Sempre nella zone di Torino Sud, possiamo notare il dettaglio di una zona industriale: Google Maps fornisce una mappatura dettagliata, mentre Here mostra un pezzo di strada decisamente non pertinente.

Zona industriale Drosso (click per ingrandire)
E abbastanza facile trovare zone meglio mappate in Google Maps.
Un altro esempio è l'uscita Statale 24/Pianezza, dove Google Maps presenta una strada di recente construzione, assente in Here.


Passando alla visualizzazione dei trasporti pubblici, si può notare come Here presenti ancora solo una parte della metropolitana torinese, mentre Google Maps presenta il percorso completo.

Metropolitana di Torino. Here sopra e Google Maps sotto (click per ingrandire)
Viceversa la visualizzazione di Here del trasporto pubblico di Roma è molto più completa.
Confronto sulla metropolitana di Roma (click per ingrandire)
Bisogna però notare che Google Maps, malgrado non presenti i tracciati delle linee, mostra le fermate della metropolitana ed inoltre permette di cliccare su ciascuna fermata per ricevere informazioni aggiuntive sulla linea di appartenenza e link al sito per conoscere orari e percorrenze (funzionalità assenti in Here).
Funzionalità di Google Maps per i trasporti pubblici (click per ingrandire)
Ovviamente il confronto non può essere esaustivo e neppure significativo globalmente. E' possibile che ci siano aree meglio coperte da Here piuttosto che Google Maps, ma la prima impressione è che Google Maps sia ancora molto avanti rispetto ai concorrenti.
Se avete delle aree da suggerire per il confronto, potete farlo nei commenti.


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lunedì 5 novembre 2012

Google Earth 7 e i nuovi edifici 3D finalmente su PC

Con l'uscita di Google Earth 7 (disponibile per Windows, Linux e Mac) anche su piattaforma PC arrivano i nuovi edifici 3D finora erano una esclusiva delle piattaforme mobile (per approfondimento vedi post correlato: Le nuove mappe 3D per Google Earth).

Nelle precedenti versioni, gli edifici erano modellati con SketchUp e poi inseriti in Google Earth (potete vedere la grande libreria di modelli 3D creati in 3D Warehouse)
I nuovi edifici sono ora realizzati con tecniche automatiche (stereofotogrammetria) da foto aeree.

I vecchi edifici restano disponibili e si possono confrontare le due versioni. Per abilitare/disabilitare i nuovi edifici 3D, è disponibile una nuova voce nelle opzioni (Menù Strumenti -> Opzioni)

La nuova voce di menù: deselezionatela per tornare ai vecchi edifici 3D (click per ingrandire)

Al momento sono ancora poche le città che dispongono dei nuovi edifici 3D. L'esempio più interessante per l'Italia è Roma che dispone degli edifici in entrambi le versioni. Vediamo alcuni esempi.

Castel Sant'Angelo (a destra la nuova versione). Indubbiamente ottimamente definito in entrambe le versioni, si può notare come la versione modellata manualmente presenti maggiori rifiniture e dettagli (es: i pennoni con le bandiere e le texture)

Castel Sant'Angelo, rappresentazione 3D in Google Earth 7: a destra la nuova versione (click per ingrandire)
Piazza Navona (a destra la nuova versione). Anche qui si possono notare i maggiori dettagli della versione manuale, soprattutto nei dettagli delle forme geometriche (es: nella versione nuova si notano alcuni tetti ondulati, per esempio). La nuova versione risulta però più omogenea: notate le fontane come sembrino quasi oggetti fuori luogo nella vecchia versione.

Piazza Navona, rappresentazione 3D in Google Earth 7: a destra la nuova versione (click per ingrandire)
La modellazione manuale permette di realizzare modelli con un livello di dettaglio e delle rifiniture eccezionali, in molto casi migliori dei nuovi edifici generati automaticamente.
Indubbiamente bisogna riconoscere che anche i modelli realizzati automaticamente riescono ad avere un dettaglio comunqe alto e permetteranno la generazione e l'aggiornamento di modelli 3D molto più velocemente della modellazione manuale (che resta comunque disponibile).

Buona navigazione, in 3D ovviamente!


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sabato 13 ottobre 2012

Galileo raggiunge quota 4 satelliti

Il 12 Ottobre altri due satelliti Galileo hanno sono stati lanciati a bordo di un razzo Soyuz dallo spazioporto europeo in Guyana Francese e si vanno a unire ai precedenti due lanciati circa un anno fa a completamente della fase IOV (In Orbit Validation).

Avere quattro satelliti in orbita e' un grande passo avanti per poter finalmente avere ricevitori Galileo funzionanti, i quali potranno finalmente effettuare il posizionamento basandosi completamente sui satelliti Galileo (come e' noto, i 4 satelliti sono il minimo indispensabile per il posizionamento).

Il razzo Soyuz con a bordo i due satelliti Galileo (fonte ESA)


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mercoledì 26 settembre 2012

Form di contatto - Comunicazione di servizio

Usando il form in questa pagina mi potete contattare, ma ricordatevi di inserire anche la vostra e-mail (oppure indicatela nel testo del vostro messaggio) altrimenti non potrò rispondervi!
Se invece preferire non usare la vostra mail, potete usare i commenti nella pagina di contatto (in tal caso la discussione sarà pubblica).



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venerdì 21 settembre 2012

Il logo delle nuove mappe Apple (e il salto dal ponte...)

Quando c'è in ballo Apple, anche le cose più banali fanno il giro della rete. Qualcuno ha già notato il logo delle nuove mappe Apple: sembra che indichi di svoltare buttandosi da un ponte.

La posizione del logo corrisponde con l'area vicino alla sede di Apple a Cupertino e il percorso indicato dal logo indicherebbe la svolta a sinistra tra la North De Anza Boulevard e la Interstate 280.

Il nuovo logo dell'applicativo mappe di Apple e la mappa di Google Maps dell'area corrispondente
Ovviamente non è possibile fare la svolta a 90° come indicato nel logo, ma bisogna passare dalla rampa come si vede dall'immagine sopra. Potete anche vedere l'area direttamente su Google Maps.


E' quindi possibile fare la svolta a sinistra, scendendo dalla allo svincolo per la I 280 (come indica il concorrente Google Maps e potete verificare anche usando Google Street View ).
Se si osserva il disegno del logo, la semplificazione delle rete stradale è tale che lo svincolo non è disegnato, quindi la svolta a sinistra non rappresenta altro che l'ovvia svolta (possibile) attraverso lo svincolo. 
Mistero risolto, senza nessuna necessità di saltare da ponti.
Sicuramente non sarà risolto il dibattito tra detrattori e fan di Apple, che continueranno a inondare il web di messaggi Pro e Contro l'azienda di Cupertino anche per banalità come quella appena descritta.

Scherzi sul logo a parte, sarebbe interessante invece capire quanto il servizio delle mappe sia accurato a confronto di Google Maps visto che le prime polemiche sul web non si sono fatte attendere.
Al momento non dispongo di un dispositivo iOS6 (ne penso che ne avrò mai uno :) ), ma se riuscirò ad avere accesso alle mappe proverò a fare qualche confronto con Google Maps. Qualcuno conosce se sia possibile accedere alle mappe Apple via web come per Google Maps?




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lunedì 17 settembre 2012

Isole Senkaku - Disputa Giappone e Cina

E' recente la notizia secondo cui la tensione tra Cina e Giappone sia a livelli molto alti a causa di una disputa sul controlla delle Isole Senkaku. Ci si potrebbe aspettare isole di particolare interesse economico o strategico.
Per meglio capire la situazione, ecco una mappa che mostra dove sono isole oggetto della disputa.
(Coordinate: 25.7410 N, 123.5088 E)

Posizione delle isole Senkaku, fonte Google Maps
Ma vediamo più in dettaglio di cosa si tratta: sono 5 piccole isole disabitate e 3 scogli.
Eccone la visualizzazione in Google Maps:


Visualizzazione ingrandita della mappa

Se non visualizzate le isole in Google Maps correttamente dal vostro browser, potete scaricare il  KMZ per visualizzarlo con Google Earth: IsoleSenkaku.kmz 



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domenica 16 settembre 2012

Orologio GPS

Il sistema GPS è fondamentalmente un grosso "orologio" perfettamente sincronizzato.
Per maggiori dettagli vi rimando a questo post: Il GPS e la misura del tempo 

Esistono orologi radio-controllati che sono in grado di sincronizzarsi a un segnale radio, ma la copertura di questi segnali non è globale.

Il Seiko Astron utilizza invece il GPS per sincronizzarsi, garantendosi così la possibilità di mostrare sempre ora e data esatte ovunque nel mondo con eccezionale precisione.
All'interno dell'orologio sono anche memorizzate tutte le zone di fuso orario per la regolazione automatica (usando il GPS l'orologio può ovviamente anche conoscere la posizione, quindi il fuso orario da impostare).
L'orologio è alimentato a energia solare, pertanto non richiede la sostituzione della batteria.
Certo... il prezzo non è proprio dei più abbordabili: si parla di prezzi tra i 2000 e i 3000 Euro... Io lascio perdere, ma se dovesse interessarvi potete visitare il sito ufficiale per maggiori informazioni: http://www.seiko.it/it-IT/notizie/seiko-astron-il-primo-orologio-gps-solare-al-mondo.htm



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giovedì 13 settembre 2012

Traffico marino in tempo reale con Google Maps

Il sito http://www.marinetraffic.com ha una interessante applicazione che integra Google Maps: mostra in tempo reale il traffico marino attraverso la raccolta dei dati del sistema AIS (http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_identificazione_automatica)

In breve l'AIS è un sistema studiato per evitare le collisioni tra navi e assistere le autorità portuali nella gestione del traffico marino.
I transponder AIS installati sulle navi includono un ricevitore GPS (per calcolare direzione, posizione e velocità del vascello) e un trasmettitore VHF che periodicamente trasmette i dati relativi a alla nave rendendoli pubblicamente disponibili. Il sito www.marinetraffic.com colleziona questi dati e mostra in tempo reale il traffico marino.

Nell'immagine seguente potete notare il notevole traffico del Canale di Panama.

Il traffico navale del Canale di Panama da www.marinetraffic.com (click per ingrandire)


Aggiornamento: mut (che ringrazio), mi ha segnalato che è disponibile anche un file KMZ che permette la visualizzazione del traffico navale in Google Earth.
Ecco un esempio: il traffico attraverso il Bosforo(Istanbul) visualizzatio in Google Earth.

Il traffico navale al Bosforo (click per ingrandire)
Potete scaricare il file a questo link:  MarineTraffic.kmz





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Raspberry Pi rev 2.0

La Fondazione ha recentemente annunciato una nuova versione del PCB Raspberry Pi.
Non si tratta assolutamente di una nuova versione del prodotto (come alcuni titoli su siti e blog sembrerebbero indicare...), ma di una più semplice revisione del PCB che corregge alcuni errori e aggiunge piccoli miglioramenti.
Se avete già un Raspberry Pi, non c'è alcun motivo di acquistare di la nuova revisione a meno che tra le piccole correzioni apportate non ve siano di indispensabili alle vostre applicazioni.

Una foto della nuova revisione di PCB del Raspberry Pi - click per ingrandire (fonte:  www.raspberrypi.org )

Ecco la lista delle novità:

Reset
E' stato aggiunto un circuito di reset: mettendo in corto i pin 1 e 2 del connettpre P6 si causerà il reset del BCM2835.

Alimentazione USB
E' ora possibile alimentare il Raspberry Pi attraverso un HUB USB autoalimentati, avendo l'accortezza di usarne uno con limitazione di corrente a 2.5A.

Support al Debug via JTAG
Sono stati scambiati due GPIO per permettere a un segnali di debug mancante di essere connesso al pin1 del connettore P1.

I2C
I canali I2C primario e secondario sono stati scambiati.

Collegamenti per l'identificazione della versione
I collegamenti sono stati rimossi in quanto inutilizzati.

Connettore di espansione addizionale
E' stato aggiunto un nuovo connettore P5 che aggiunge I/O addizionale che porta 4 segnali dal processore principale [BCM2835/GPIO28 – BCM2835/GPIO31] insieme a 5.5V, 3.3V e due 0V.

+5V0 Leakage su HDMI
Alcuni utenti hanno lamentato il fatto che lasciando un Raspberry Pi non alimentato connesso a un TV attraverso l'HDMI ci possono essere dei problemi nell'utilizzo del CEC per gli altri device connessi.
Il problema fu risolto in alcune versioni 1.0 rimuovendo il diodo di protezione ESD D14; la revisione 2.0 risolve il problema connettendo il diodo a +5V0_HDMI.

SMSC +1V8
L'alimentazione SMSC_1V8 è stata disconnessa dal dall'alimentazione del sistema.

Fori di montaggio
Sono stati aggiunti 2 fori di montaggio da 2.5mm

Serigrafia
Sono state apportate correzioni minori alla serigrafia.

Il post originale in inglese con tutti i dettagli si trova a questo link: Raspberry Pi - Upcoming board revision




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martedì 11 settembre 2012

New York e il WTC in Google Earth - 9/11

Google Earth e i modelli disponibili ci permettono di vedere i cambiamenti di New York a seguito delgli eventi del 11 settembre.

Abilitate gli edifici in Google Earth per vedere i lavori di costruzione:

WTC in costruzione in Google Earth
WTC in costruzione (click per ingrandire)
Potete disabilitare gli edifici cliccandovi col pulsante destro e selezionando "Nascondi" come si vede nella seguente immagine. Una volta disabilitati gli edifici in costruzione potrete caricare la versione originale e quella futura del WTC senza che gli edifici si sovrappongano.

Come nascondere gli edifici (click per ingrandire)

Ora possiamo caicare i files che mostra il World Trade Center con le Torri Gemelli prima dell'attentato: The Original World Trade Center 2.5.kmz
Qui trovate la pagina del modello in 3D Warehouse: The Original World Trade Center 2.5

Il WTC originale con le Torri Gemelle (click per ingrandire)
Per vedere invece come sarà il nuovo World Trade Center una volta completato, scaricate New World Trade Center.kmz
Qui trovate la pagina del modello in 3D Warehouse: New World Trade Center

Nuovo WTC in Google Earth
Il nuovo WTC come sarà una volta completato (click per ingrandire)


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lunedì 3 settembre 2012

Scaricare mappe gratis per navigatori Garmin

OpenStreetMap (abbreviato con OSM) è un progetto collaborativo finalizzato alla creazione di mappe (una sorta di Wikipedia delle mappe) con accesso gratuito e libero utilizzo. La differenza fondamentale di OSM rispetto ad altri servizi gratuiti come Google Maps e Bing Maps(per citare i più famosi) è che possiede una licenza libera: è cioè possibile utilizzarli liberamente per qualsiasi scopo con il solo vincolo di citare la fonte e usare la stessa licenza per eventuali lavori derivati dai dati di OSM.

Se possedete un navigatore Garmin apprezzerete il supporto che OSM fornisce per il vostro navigatore: è infatti possibile esportare le mappe in un formato compatibile e usare le mappe liberamente. Potete creare i file gmapsupp.img da copiare sul vostro navigatore.



A questo indirizzo trovate una lista di navigatori compatibili: OSM_Garmin - Mass_Storage
In questa pagina OSM_Map_On_Garmin invece trovate tutti i dettagli per l'utilizzo dei dati OSM sui Garmin. Questa pagina è ricca di particolari e spiega i vari tools utilizzabili, ma forse è un po' complicata. Se volete sperimentare velocemente con la creazione delle mappe e provarle sul vostro navigatore, vi progongo due alternative.




La più immediata è quella di scaricare le mappe già esportate da questo indirizzo: http://download.gfoss.it/osm/garmin/ Le mappe sono suddivise per regioni (dettagli qui: Mappe Italia per Garmin http://wiki.gfoss.it/index.php/Progetto_Toscana/garmin). Dovete solo scompattare l'archivio scaricato e copiare il file gmapsupp.img sul navigatore.

Se volete invece creavi una mappa personalizzata usate http://garmin.openstreetmap.nl/
Scegliete il tipo di mappa (normale o per bicicletta), selezionate Mapnik dal menù "TYP file". Ora selezionate l'area di vostro interesse (vi consiglio di iniziare con una mappa molto piccola) selezionando un'area predefinita (ad esempio l'Italia dal menù Europe). Potete personalizzare l'area selezionando "Enable manual tile selection" e cliccando sulla mappa per selezionare/deselezionare le aree.

Nell'immagine seguente potete vedere un esempio con l'area del Lago Maggiore selezionata, pronte per essere esportata. Notate in basso l'indicazione sullo stato del server: per esportare la vostra mappa infatti dovrete mettervi in coda. Inserite la vostra e-mail e quando il server avrà preparato la vostra mappa vi verrà inviato il link per scaricarla.

Creazione di una mappa personalizzata su  http://garmin.openstreetmap.nl/  (click per ingrandire)

Buona navigazione!

PS: Mi raccomando, fate attenzione a quello che fate col vostro navigatore. Se non siete sicuri dei passi da seguire chiedete informazioni. Non mi prendo la responsabilità se trasformate il vostro navigatore in un fermacarte! :)
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mercoledì 15 agosto 2012

Raspberry Pi e XBMC - Gestire i files della SD usando Windows

In uno dei precedenti post abbiamo visto come configurare la SD card per usare il Rapsberry Pi come mediacenter (Rasperry Pi con XBMC in pochi minuti)

Una delle scomodità, se usate principalmente Windows, è che la vostra SD card avrà una partizione FAT16 (accessibile da Windows) e una EXT4 da usare come spazio di archiviazione per i video che invece non sarà accessibile da Windows. Questo ci costringe a dover usare Linux per copiare i files video nella partizione EXT4 della SD Card.

Ci sono due alternative per aggirare il problema e usare Windows per caricare i files.

La più semplice è quella di usare una chiavetta da collegare all'USB. In questo modo potete  usare una qualunque chiavetta USB leggibile da Windows per caricare i vostri files da usare con XBMC (ricordate che se usate HD esterno vi serve un HUB USB autoalimentato). XMBC riconoscerà la pendrive con un disco aggiuntivo.
Io ho provato una vecchia pendrive da 512 Mbytes e testato il play di files fino a 1080p.

Se invece volete scrivere direttamente sulla SD card da Windows senza quindi usare una chiavetta USB aggiuntiva, la procedure si complica un po'.
Innanzitutto dobbiamo partizionare la SD, lasciando le partizioni originali di OpenElec e aggiungere una partizione FAT32 da usare come Storage su Windows.
Io ho usato GParted, ma è possibile farlo (praticamente in modo identico) usando un programma Windows che gestisca anche ETX4 (avevo indicato EaseUS Partition Master, ma pare che non gestisca EXT4 almeno nella Home Edition gratuita).

Ecco i passi che ho eseguito per realizzare la partizione aggiuntiva.
Ridimensionate la partizione EXT4 per fare spazio per la nuova partizione FAT32.

Ridimensioniamo la partizione EXT4 (click per ingrandire)
Nello spazio non utilizzato, creiamo la nuova partizione e poi formattiamo in FAT32. (Potete crearla di dimensione a piacere, io ne ho creata una relativamente piccola solo come esempio)

Creazione della nuova partizione (click per ingrandire)
Dopo aver eseguito le operazione avremo 3 partizione sulla nostra SD card: System(FAT16), Storage(EXT4) e la nostra nuova partizione FAT32 (io l'ho chiamata Storage2).
Noterete che malgrado una nuova partizione sia stata creata, Windows non la mostrerà in Esplora Risorse
perché Windows non permette di vedere più partizioni su un disco rimovibile.
Per vedere più partizioni su un singolo disco rimovibile o SD card, dobbiamo usare un driver modificato.
Potete seguire la guida disponibile a questo indirizzo: Partizionare-una-pen-drive-usb...
Una volta installato il driver secondo la guida, Windows mostrera due partizioni: System(FAT16) e la nostra nuova partizione FAT32. Ora potete copiare i vostri files video da usare in XBMC direttamente da Windows sulla nuova partizione senza dover passare da Linux per scrivere sulla partizione Storage EXT4.

XBMC riconoscerà la nuova partizione aggiuntiva mostrando Storage2 insieme a Storage nella schermata della scelta dei files.

Buon divertimento e come al solito potete usare i commenti per qualsiasi domanda o segnalazione di errore.

Post Correlati:
Esperimenti con Raspberry Pi e XBMC
Rasperry Pi con XBMC in pochi minuti


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domenica 12 agosto 2012

Google Maps e le informazioni sul traffico

Google ha recentemente annunciato di aver esteso le informazioni sul traffico disponibili attraverso Google Maps. Per i dettagli potete consultare il blog Google Lat-Long: Know traffic to speed up your trips in Google Maps

A questo link potete visualizzare la mappa dell'Europa con le informazioni sul traffico: Maps con Traffico - Europa

Anteprima di Google maps con le informazioni sul traffico (click per ingrandire)


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sabato 11 agosto 2012

Curiosity su Marte (Google Earth)

Come sapete, grazie a Google Earth è possibile anche esplorare Marte.
Ora è presente anche il rover Mars Science Laboratory, soprannominato Curiosity.

Basandomi sull'immagine che potete trovare su Bad Astronomy (Curiosity landing site), ho realizzato un file kmz che contiene le varie parti che hanno permesso a Curiosity di atterrare sul suolo marziano (Sky Crane, Back Shell, Paracadute e Scudo Termico): CuriosityLandingSite.kmz

Il sito di atterraggio di Curiosity su Marte in Google Earth (click per ingrandire)
La freccia rossa indica il link per la presentazione.
Vi segnalo l'interessante sezione "Targets of Interest" corredata da presentazione (per aprirla usate il link indicato nell'immagine precedente) che mostra e spiega i motivi di interesse della missione scientifica di MSL nel cratere Gale.
Anteprima della presentazione che spiega gli scopi scientifici di Curiosity sulla superficie marziana
(click per ingrandire)
Ecco un'altra immagine di Marte e del sito di atterraggio di Curiosity. E' possibili riconoscere il pendio di Mount Sharp (a sinistra) e il bordo del cratere Gale (sulla sinistra)

Curiosity su Marte. Il pendio del Mount Sharp(dx) e il bordo del cratere Gale (sx)
(click per ingrandire)

Buona esplorazione di Marte e Go Curiosity!!!

Post Correlati:
Spirit e Opportunity su Marte (Google Earth)
Faccia e Testa su Marte 
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domenica 29 luglio 2012

Esperimenti con Raspberry Pi e XBMC

Continuano gli esperimenti con Rasperry Pi con XBMC.
Le prime prove ovviamente si sono concentrate sul play di vari video, sia formato h264 che AVI-Xvid e in entrambi i casi il risultato è stato più che soddisfacente.
In una delle prove, ho usato una comune SD card da 1 Gigabyte per vedere un video 1080p: ha funzionato!

Il video 1080p mentre viene visualizzato.

Il video è questo: Space Shuttle Launch Audio... .mp4  (il link vi porta alla pagina di youtube)
Non ho provato con device collegati all'USB, ma ricordate che  è  necessario usare un Hub USB autoalimentato per collegare periferiche che assorbono molta corrente (es: Hard disk 2.5").
Io ho provato solamente mouse e tastiera USB collegati direttamente, tutto ok.
Anche i sottotitoli in formato .srt funzionano alla perfezione.

Se veniamo alla sorpresa: il telecomando! Se avete una TV che supporta i comandi via HDMI, potete controllare il vostro Rasp-XMBC direttamente dal telecomando della TV!
Ovviamente e' necessario che il vostro TV supporti "Consumer Electronics Control" (CEC). Purtroppo non esiste un nome univoco, perché i produttori hanno dato un nome commerciale a questa funzionalità: Anynet+ (Samsung); Aquos Link (Sharp); BRAVIA Link and BRAVIA Sync (Sony) ecc...  A questo link http://en.wikipedia.org/wiki/HDMI#CEC trovate una lista più completa.
Comunque se il vostro TV è recente, è molto probabile che supporti questa funzionalità. Io non ho dovuto configurare nulla. Ho usato l'immagine preconfigurata OpenElec (secondo le istruzioni del post precendete: Rasperry Pi con XBMC in pochi minuti ) e usato il menù del TV per accedere alla funzionalità. 
Ecco il menu di un TV Sony (BRAVIA Sync) per controllare i dispositivi via HDMI-CEC, attraverso il quale si può comandare il Raspberry Pi con il telecomando della TV.

Menu BRAVIA Synch per controllare il Raspberry Pi dal telecomando della TV


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venerdì 27 luglio 2012

Anche GIOVE-B va in pensione

Dopo la conclusione della missione di GIOVE-A, è ora il turno di GIOVE-B di concludere la propria missione. Verso metà Agosto il  secondo satellite di test Galileo sarà parcheggiato su un'orbita più alta dell'attuale: 600Km in più dell'attuale a 23.222 Km.
Lanciato il 27 Aprile 2008 è stato il primo satellite equipaggiato con  un clock PHM (Passive Hydrogen Maser), un maser all’idrogeno di tipo passivo, con una precisione superiore ad 1 nanosecondo giornaliero (attualmente è il più preciso fra quelli operanti in orbita terrestre).
Due PHM verranno usati come orologi di base principali a bordo dei  satelliti operativi di Galileo, mentre due orologi di rubidio verranno utilizzati come riserva.

Per i dettagli della missione GIOVE potete consultare il sito ufficiale della Agenzia Spaziale Europea, nella sezione dedicata: ESA - Giove

Disegno di GIOVE-B (fonte ESA)




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giovedì 26 luglio 2012

Rasperry Pi con XBMC in pochi minuti

Questa piccola guida è stata scritta per far funzionare Rasperry Pi come mediacenter con XBMC in pochi minuti usando un PC Windows. Installando XBMC sfrutterete le possibilità del chip grafico integrato nel Rasperry Pi che è in grado di decodificare video fino a 1080p. Usando invece le comuni distro linux che trovate nella sezione Download del sito ufficiale (ad esempio Arch Linux ARM o Raspbian) l'accelerazione hardware non viene sfruttata.

Innanzitutto scaricate l'immagine in funzione della capacità della vostra SD card dal seguente link:
http://sparky0815.de/openelec-download-images-fat-files/

Scaricate win32diskimager da qui: https://launchpad.net/win32-image-writer/+download
Io ho usato la versione 0.4:  win32diskimager-binary.zip
Esistono versioni più aggiornate, ma non le ho provate personalmente (e la versione 0.6 ha un baco conosciuto, la eviterei. Al massimo usate la 0.5).
Scompattate l'immagine scaricata in precedenza, e con  win32diskimager scrivete l'immagine sulla vostra SD.
Selezionate l'immagine e l'unità della vostra scheda SD (attenzione che il contenuto sarà cancellato). Cliccate su Write e pazientate qualche minuto.

Interfaccia di Win32 Disk Imager
Ora la vostra SD card è pronta, ma dobbiamo almeno copiare un file video per testare il nostro mediacenter! 

Se non avete una installazione Linux, potete leggere e scrivere la SD card usando una macchina virtuale da Windows. Illustrerò brevemente uno dei metodi possibili, ovviamente non è l'unico!
Scaricate e installateVirtualBox (https://www.virtualbox.org/wiki/Downloads)
Scaricate una immagine preconfezionata di una distro Linux. Io ho scelto Xubuntu perchè la trovo semplice e leggera (considerato che deve girare sulla macchina virtuale).
Potete trovarle qui: http://virtualboxes.org/images/xubuntu/ (Io ho usato  Xubuntu 12.04 Precise Pangolin).

Lanciate VirtualBox, configurate la nuova macchina virtuale selezionando Sistema Operativo: Linux e Versione Ubuntu. Al passo successivo lasciate la configurazione di default, poi selezionate il disco fisso di avvio e usate l'immagine che avete appena scaricato e scompattato.

Per comodità installate le "Guest Additions" per condividere le cartelle del vostro PC con la macchina virtuale. Selezionate "Installa Gueast Additions" dal menù dispositivi.
Sul desktop vi apparirà un CD dal nome "VBOXADDITIONS.....". Apritelo, lanciate autorun.sh e inserite la password (che se avete scaricato l'immagine di Xubuntu indicata è "reverse").

Installazione "Guest Additions" (click per ingrandire)
Selezionate dal menù "Dispositivi" e "Cartelle Condivise". Nella nuova finestra aggiungete una cartella e selezionate il percorso della cartella del vostro PC che volete condividere. Il nome della cartella viene assegnato automaticamente, ma se volete potete cambiarlo (es: Shared) 
Ora aprite un terminale e digitate:
sudo mkdir /mnt/shared
sudo mount -t vboxsf Shared /mnt/shared (Shared è il nome della cartella scelta al passo precedente)

Ora avrete la cartella condivisa sotto /mnt/shared e potrete facilmente trasferire i files dalla vostra macchina Windows alla virtual machine Linux.
Per vedere la Scheda SD dalla VM Linux dovete connettere il lettore di SD all Virtual machine dal menù "Dispositivi" -> "Dispositivi USB" se il lettore è USB oppure "Dispositivi" -> "Dispositivi CD/DVD" se avete un lettore SD integrato.

Ora non vi resta che copiare i files video nella scheda SD: nella partizione Storage, ad esempio nella cartella downloads.  Se avete problemi nel copiare i files è probabile che non abbiate i permessi di scrittura.
In tal caso da terminale digitate: sudo chmod -R 777 /media/Storage
In questo avrete tutti i permessi sulla partizione Storage della vostra SD.
Aggiornamento: se volete usare Windows per caricare i vostri files da vedere con XMBC, seguite questa guida nel nuovo post Raspberry Pi e XBMC - Gestire i files della SD usando Windows

Fate partite il vostro Raspberry Pi (collegate un mouse alla USB) con la SD preparata e selezionate uno dei video che avete copiato. Ora dovreste avere il vostro Rasperry Pi in versione MediaCenter funzionante! Dopo pochi secondi ecco cosa vi aspetta:

XMBC pronto all'uso!
Per domande o segnalazioni di errori potere usare i commenti.
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martedì 24 luglio 2012

Raspberry Pi!

Il motivo per cui non ci sono post recenti ultimamente?
Eccolo:
Raspberry Pi
Il Raspberry Pi appena arrivato
Un Raspberry Pi arrivato da pochi giorni! La prima impressione è: eccezionale!



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giovedì 5 luglio 2012

Giove-A - Missione conclusa per il primo satellite Galileo

La missione di Giove-A (il primo satellite Galileo a essere lanciato) è stata dichiara conclusa.
Lanciato nel Dicembre 2005, Giove-A è stato importante sopratutto perché ha permesso di assicurare le frequenze rilasciate in via provvisoria a Galileo.
Il satellite ha inoltre permesso di effettuare test su nuove tecnologie mai sperimentate da missioni europee.

Con 78 mesi di vita nello spazio, a fronte di 27 per cui era progettato, ho portato brillantemente a termine la propria missione. Il satellite si trova ora parcheggiato nell'orbita cimitero, circa 100Km più in alto di quella originale.



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venerdì 29 giugno 2012

Le nuove mappe 3D per Google Earth

"Impressionante!" è la prima espressione di fronte alle nuove mappe 3D di Google.
Guardate questo video:



Per ora sono disponibili poche città (Boulder, Boston, Charlotte, Lawrence, Los Angeles, Long Beach, Portland, San Antonio, San Diego, San Francisco, Santa Cruz e Tampa in negli Stati Uniti). 
L'unica città al di fuori degli USA è Roma! Un bonus per gli utenti italiani.
Per ora le nuove mappe sono disponibili solo per la versione mobile Android, mentre la versione iOS arriverà a breve. Non è ancora noto quando ci sarà l'update per la versione desktop Google Earth.

Malgrado la nuova versione degli edifici 3D abbia creato un po' di malcontento nelle comunità dei modellatori, bisogna ammettere che le nuove tecnologie di Google sono una evoluzione notevole. Ci sarà ancora spazio per i modelli creati usando SketchUp, alcuni dei quali sono dei veri e propri capolavori, ma la nuova tecnologia rende possibile creare mappe di intere città in tempi relativamente brevi, con una accuratezza e un dettaglio eccezionale.




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venerdì 22 giugno 2012

Navigli milanesi e canale Villoresi

I Navigli sono un sistema di canali irrigui e navigabili, con baricentro Milano, che metteva in comunicazione il lago Maggiore, quello di Como e il basso Ticino aprendo al capoluogo lombardo le vie della Svizzera e dell'Europa nordoccidentale, dei Grigioni e dell'Europa nordorientale e, infine, quella del Po verso il mare.
(Fonte Wikipedia )

I navigli che fanno parte del sistema dei Navigli milanesi sono: Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio Martesana, Naviglio di Paderno e Naviglio di Bereguardo.
Potete vedere il percorso di tutti i navigli sulla mappa nella quale è presente anche il Canale Villoresi (un importante canale d'irrigazione ideato nel XIX secolo dall'ingegnere lombardo Eugenio Villoresi da cui prese il nome - http://it.wikipedia.org/wiki/Canale_Villoresi ).

Mappa dei navigli milanesi e canale Villoresi

Visualizzazione ingrandita della mappa

E' scaricabile anche il file per Google Earth con la mappa dei navigli e del canale Villoresi: Navigli.kmz (Licenza CC BY-NC 3.0 )

Post Correlati:
Il Canal du midi



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giovedì 21 giugno 2012

Il Canal du Midi

Il Canal du Midi, dal nome della regione che attraversa (il Midi, appunto) fa parte del patrimoni dell'umanità dell'UNESCO (http://whc.unesco.org/en/list/770)

Nelle intenzioni originarie del XVII secolo la costruzione del Canal du Midi doveva collegare l'Oceano Atlantico e il Mediterraneo, evitando quindi la lunga circumnavigazione della Spagna (all'epoca
paese nemico della Francia) e il rischio di incappare in azioni di pirateria, permettendo di risparmiare un viaggio della durata di circa un mese. (Fonte Wikipedia: Canal_du_Midi )

Potete apprezzarne il percorso da Tolosa a Sète, insieme al Canal de Garonne che collega Tolosa al fiume Garonna nei pressi della città di Castets-en-Dorthe (vicino a Bordeaux).


Visualizzazione ingrandita della mappa

E' scaricabile anche il file per Google Earth: CanalDuMidi.kmz   (Licenza CC BY-NC 3.0)
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mercoledì 20 giugno 2012

ZTL Milano - Area C su Google Maps e Google Earth

La ZTL di Milano su Google Maps.
Sono visualizzati anche i varchi riservati al trasporto pubblico.


Visualizzazione ingrandita della mappa

I dati utilizzati per realizzare la mappa provengono dal sito del comune di Milano.
Per maggiori informazioni: ZTL milano - Area C


Potete anche scaricare il file per visualizzarlo in Google Earth: ZTLMilano.kmz


Per la segnalazione di eventuali errori, potete usare i commenti.

Post Correlati:
ZTL di Torino su Google Maps e Google Earth
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domenica 10 giugno 2012

Mappe del rischio sismico

Grazie ai dai dati disponibili sul sito zonesismiche.mi.ingv.it/ dell INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), ho realizzato due mappe visualizzabili su Google Maps/Google Earth che mostrano il rischio sismico dell'Italia.
I colori (nell'immagine sottostante) indicano la potenziale accelerazione massima dovuta a un evento sismico. Si va dal grigio (meno pericoloso) al viola (l’area più pericolosa).

Mappa del rischio sismico(84mo percentile) visualizzata in Google Earth - (click per ingrandire)

Per i dettagli sui dati utilizzati il riferimento è il sito zonesismiche.mi.ingv.it/, dove trovate la descrizione dettagliata e le informazioni per l'interpretazione corretta delle mappe.

Per visualizzare le due mappe direttamente in Google Maps, seguite questi due link:
Mappa rischio sismico - 16mo percentile
Mappa rischio sismico - 84mo percentile

Nota: le mappe sono piuttosto complesse, quindi potrebbe essere necessario un po' di tempo per il caricamento dei dati.

Le mappe per la visualizzazione in Google Earth si possono scaricare dai seguenti link:
Mappa rischio sismico - 16mo percentile (kmz)
Mappa rischio sismico - 84mo percentile (kmz)
Anche per quanto riguarda i files visualizzabili in Google Earth la visualizzazione potrebbe essere un po' rallentata a causa della complessità delle mappe. Le mappe sono divise in 4 aeree (Nord, Centro-Nord, Centro-Sud e Sud); mantenete abilitate solo quelle di vostro interesse per migliorare le prestazioni.




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sabato 9 giugno 2012

Raccolta di informazioni sui terremoti

Ho notato il discreto interesse per le pagine di questo blog che parlano di terremoti.
Purtroppo è evidente che i recenti i recenti avvenimenti che hanno coinvolto varie zone d'Italia, hanno creato notevole interesse sull'argomento.

Ho cercato quindi di raccogliere un po' di fonti informative degne di nota (secondo me) che permettono di capire meglio il fenomeno dei terremoti e le varie situazioni di rischio associate. Le fonti citate riportano a loro volta altri link interessanti, prendetele quindi come uno spunto da cui partire per poi approfondire ulteriormente e non come una raccolta esaustiva.

Rischio sismico e varie mappe di rischio, come quella qui sotto indicante la potenziale accelerazione massima dovuta a un evento sismico (il viola l’area più pericolosa).
http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/06/05/repetita-juvant/

Una delle mappe di rischio sismico  (click per ingrandire)
Aggioranemento: grazie ai dati dell'INGV ho realizzato le mappe del rischio sismico visualizzabil in Google Earth/Maps. Le trovate qui:   Mappe del rischio sismico


Il terremoto in Emilia e vari link interessanti.
http://www.gravita-zero.org/2012/06/terremoto-emilia-ultima-scossa-di.html
http://www.gravita-zero.org/2012/05/terremoto-in-emilia-come-informarsi.html
Ancora informazioni sui terremoti
http://www.verascienza.com/il-terremoto-in-emilia-romagna-si-possono-pre

Prima che ve lo chiediate: no, non troverete nulla delle profezie Maya o "previsioni" (virgolettato d'obbligo) di personaggi controversi come Bendandi, Giuliani ecc.... E men che meno troverete fonti per complotti vari...Semmai il contrario!
Ecco varie critiche sulla divulgazione di certe presunte "teorie":
http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/05/29/i-precursori-comici-del-cialtronevo/
Articolo sui "geni incompresi" che sbucano con teorie rivoluzionarie:
http://silviabencivelli.it/2012/lezione-di-giornalismo-scientifico-for-dummies-3-e-se-avesse-ragione-lui-uno-su-mille-ce-la-fa/
Interessante articolo sul finanziamento alla ricerca, con relazioni ai recenti avvenimenti
http://silviabencivelli.it/2012/vi-presento-gli-scienziati-ufficiali-un-collage-delle-mail-che-ricevo-in-questi-giorni/

Buona lettura

Post Correlati
Mappe del rischio sismico

Terremoti in Google Earth 
Terremoto in Emilia Romagna


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mercoledì 6 giugno 2012

Olimpiadi Londra 2012 - mappe degli impianti sportivi

Ecco una mappa dei siti olimpici dell'Olimpiade 2012 che si svolgerà a Londra.
Per ogni sito sono specificati gli sport principali che vi saranno praticati.
Il file KMZ completo può essere scaricato da qui: Olimpiadi2012.kmz   (licenza CC BY-NC-ND 3.0)
Possibilmente non linkate direttamente il file (potrebbe cambiare nelle revisioni future), ma linkate questa pagina.

La mappa è stata realizzata attraverso le informazioni reperibili su Wikipedia (Sedi di Gara XXX_Olimpiade) e dai siti ufficiali.

Potete vedere l'anteprima direttamente in Google Maps:
Visualizzazione ingrandita della mappa

Sono anche disponibili varie visualizzazioni centrate sulle diverse zone.
In particolare:
Siti Olimpiade 2012 - Zona Centrale
Siti Olimpiade 2012 - Zona Olimpica
Siti Olimpiade 2012 - Zona Fiume

Per eventuali segnalazioni di errori, potete usare i commenti.
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Trovare allegati di grandi dimensioni su Gmail

Se usate Google Earth, Google Maps e le altre web applications di Google, probabilmente sarete anche utenti di gmail, per cui vi può interessare il seguente articolo.
La casella di posta di Gmail ha ormai raggiunto dimensione davvero notevoli: la mia ha ormai superato i 10 Gbytes! Avere tutto questo spazio è indubbiamente utile, ma ogni tanto fare un po' di pulizia non guasta.

E' possibile collegare la casella di posta a un client IMAP da cui cercare gli allegati di grandi dimensioni oppure una web-application (come per esempio findbigmail.com), che accede alla vostra casella di posta.

Se non volete usare un client IMAP e non vi trovate a vostro agio con web-aplication che accedono alla vostra casella di posta personale, esiste un terzo interessante metodo che sfrutta Google Docs.

Create una copia di questo Foglio di lavoro (https://docs.google.com/spreadsheet/ccc?key=0Aofk8L6brI_edDJMeXBoRTNTdzA4RVE4MzUtTlV0cmc&newcopy=true)
nel vostro Google Docs (basta cliccare il link, che vi verrà chiesto di farne una copia)
In alto apparirà un nuovo menu Gmail. Seleziona Reset Canvas. Accettate l'autorizzazione per permettere a Google Docs di accedere alla casella di posta. La sicurezza è garantita dal fatto che è il vostro account di Google Docs ad accedere alla vostra casella di posta.
Una volta che i permessi sono garantiti, selezionate "Scan Mailbox" dal menu Gmail.

Nota: lo script potrebbe richiedere molto tempo per l'esecuzione, in funzione del numero di messaggi di posta che avete nella casella (io ci ho messo alcuni minuti).

L'articolo originale (in inglese) è questo: Sort your Gmail Messages by Size using Google Docs
http://www.labnol.org/internet/sort-gmail-by-size/21191/
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martedì 5 giugno 2012

Il transito di Venere e James Cook

Ci si può chiedere cosa abbia a che fare con la navigazione il transito di Venere davanti al disco solare: la risposta è James Cook (Wikipedia: James_Cook) . Di certo lui però non usava il GPS! Nel 1766, la Royal Society lo incaricò di effettuare un viaggio nell'Oceano Pacifico per osservare il transito di Venere davanti al Sole. Salpò nel 1768 sulla nave HMS Endeavour, (il cui nome fu motivo di ispirazione per lo Space Shuttle Endeavour) e il 13 aprile 1769 giunse a Tahiti, dove costruì un piccolo forte e osservatorio per osservare il transito, ma a causa della mancanza di strumentazione scientifica precisa non fu in grado di misurarlo con esattezza.

Potete trovare un serie di files per Google Earth che mostrano i viaggi del capitano Cook a questo indirizzo: http://captainjamescook.wordpress.com/
Eccone un'anteprima:



A parte la sua rarità, un transito di Venere sul Sole era in passato importante per determinare la dimensione del Sistema solare tramite il metodo della parallasse. Questo sistema prevede l'osservazione del transito da diversi punti della superficie terrestre, lontani tra loro, e la misurazione della leggera differenza nel momento di inizio e di termine del transito. Attraverso la triangolazione, conoscendo la distanza tra i punti di osservazione sulla terra, si può calcolare la distanza di Venere dal Sole.
Trovate una interessane descrizione del transito di Venere su Wikipedia: Transito_di_Venere

L'attuale interesse per il transito di è invece dovuto ai tentativi di misurare l'oscuramento provocato da Venere quando blocca parte della luce solare, per raffinare le tecniche che si usano per cercare pianeti extrasolari.

Potete usare questo calcolatore online per prevedere il transito di Venere dalla vostra posizione:
http://transitofvenus.nl/wp/where-when/local-transit-times/

Ricordate si osservare l'evento con le dovute protezioni per gli occhi!

Altri links:
Il sito web La notte di Venere curato dall'INAF di Padova


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domenica 20 maggio 2012

Terremoto in Emilia Romagna

Aggiornamento 
Purtroppo nuova scossa di terremoto ha colpito di nuovo la zona dell'Emilia Romagna questa mattina. Come sempre localizzabile grazie ai dati del USGS e Google Earth, ecco l'anteprima della visualizzazione:

La nuova scossa di terremoto del 29 maggio (click per ingrandire)
E' possibile localizzare l'epicentro delle scosse di terremoto di questa notte in Emilia Romagna, grazie a Google Earth e i dati del USGS.
Nell'immagine si possono vedere gli epicentri delle tre scosse più importanti.

Le scosse di terremoto in Emilia Romagna (click per ingrandire)
Per visualizzare i terremoti in tempo reale su Google Earth, seguite le istruzioni del precedente post: Terremoti in Google Earth
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giovedì 10 maggio 2012

Ricevitore GPS, BallPoint Seriale e puntatore impazzito

Collegando un ricevitore GPS al vostro PC può capitare che Windows decida di installare un "BallPoint Seriale Microsoft". In tal caso, vi potreste trovare il puntatore del mouse che saltella periodicamente per tutto il vostro schermo, rendendo il controllo del vostro PC piuttosto problematico.
Inoltre non potrete connettervi alla porta seriale del GPS perchè sarà appunto occupata dal "BallPoint Seriale Microsoft".

La soluzione è semplice: da "Gestione Periferiche" di Windows, selezionate il "BallPoint Seriale Microsoft" e disinstallatelo.
Gestione periferiche di Windows

Se volete fare in modo che il BallPoint non sia installato automaticamente da Windows, potete modificare il registro di sistema nel modo seguente:
Aprite Regedit e andate in
    HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\SerMouse
Cambiate il valore "Start" da 3 a 4 e riavviate il PC.

E' possibile scaricare direttamente un file da aggiungere al registro di sistema per effettuare la modifica automaticamente che trovate all'interno del seguente archivio: http://www.curioustech.net/downloads/reg.zip

Ovviamente ricordatevi della modifica in caso dobbiate installare un nuovo mouse o altro dispositivo simile!


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domenica 6 maggio 2012

Come aggiornare il TomTom - Video

Dopo il famoso problema dell'anno bisestile che ha reso inservibili alcuni modelli di navigatori, Tomtom ha pubblicato un video-guida per l'aggiornamento.
Il video, che può essere utile per tutti coloro che devono aggiornare il proprio navigatore, è in inglese, ma sono disponibili i sottotitoli in italiano.

Ecco il video:

 
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